sabato 18 febbraio 2017

Piccoli Vampiri

Qualche giorno fa abbiamo letto Piccoli Vampiri di Giuseppe Bordi.
Prima ce lo ha letto la maestra ad alta voce ma, arrivata a un passo dall'epilogo, si è fermata e ci ha fatto scrivere il finale.
Tutti noi abbiamo deciso che la storia doveva finire bene e così abbiamo scritto: "I bambini, tenendosi per mano, salirono le scale del vecchio castello. Tremavano, avevano paura, ma si fidavano della loro maestra. Giunti fuori, la luce del sole li investì..." e non vi diciamo altro.
Quando poi abbiamo letto il vero finale, la sorpresa è stata incredibile!
Non abbiamo fatto solo questo: usando la tecnica del CAVIARDAGE abbiamo cercato le poesie nascoste nelle pagine del racconto. Sono poesie che sembrano quadri, un po' poesia un po' disegno. Cinque di questi lavori, selezionati a caso, li abbiamo donati a Giuseppe Bordi in persona, che è venuto a trovarci Giovedì 16 febbraio.
Qui vedete un collage dei nostri lavori. Le poesie, invece, ve le scriviamo tutte.
AMICIZIA
La sua migliore amica
non aveva mai mancato
di rispetto a nessuno.
ma nessun bambino sembrava preoccuparsene.
Gaia li osservava sbalordita.

FUOCO
Un urlo spaventoso si levò
nel silenzio della notte.
Fuoco alla casa.
Urlarono tutti!
Niente paura.

MORTO
Da ventiquattro ore
nella bara.
Piangere
è quello che ti ci vuole.

VAMPIRI
Una terribile verità:
vivere nella maleducazione
per l'eternità.
Ma un vampiro non sente il dolore.
Al primo sorgere del sole
provò a volare...
e non ci riuscì.

LA FINE DELLA SCUOLA
I bambini sono tutti morti.
Per questo non ho voluto
imparare la maleducazione.
Quella notte, miei cari alunni,
voi siete morti.
Classe Seconda A 2017